L'Enologa Racconta: la vendemmia 2022

Come è stata la vendemmia di Tenuta Santa Caterina quest'anno 2022 ? Non sarà difficile nel futuro ricordare le caratteristiche climatiche dell’annata che si sta concludendo. Il 2022 sta passando alla storia come un’annata anomala dal punto di vista climatico per il connubio di caldo e siccità che si sono protratti per buona parte dell’anno. L’unica annata che si può considerare simile come valori di temperatura e di piovosità è il 2003, che tuttavia non è stata così estrema come quella che si sta concludendo. Volendo riassumere in due parametri quello che ha maggiormente condizionato l’annata viticola, individuiamo nella temperatura minima giornaliera costantemente al di sopra dei 20°C per lunghi periodi e nella scarsità di pioggia quelli più significativi. A proposito di quest’ultimo aspetto, l’anomalia era già iniziata nel dicembre 2021 e si è protratta per tutto il periodo estivo fino alla fine del mese di luglio. Nel mese di agosto alcuni eventi temporaleschi, per fortuna non rovinosi del raccolto, hanno parzialmente attenuato questa anomalia. Con queste premesse, grande è lo stupore che abbiamo provato nel vedere come le piante di vite hanno saputo brillantemente affrontare queste condizioni anomale. Dal punto di vista fisiologico, le piante hanno dovuto misurarsi fin dalle prime fasi del germogliamento con temperature superiori alla media e scarsa disponibilità idrica, ed hanno saputo regolare il loro sviluppo vegetativo a questi valori. L’accrescimento dei tralci e l’emissione di foglie e femminelle, solitamente esplosivo nei mesi di maggio e giugno, ha seguito un andamento più lento: la pianta si è adattata al caldo e all’asciutto producendo meno foglie, che oltretutto rappresentano una superficie di perdita di acqua attraverso la traspirazione. In poche parole, la vite ha capito subito che aria tirava e ha pensato soprattutto a “portare a casa la pelle” ovvero a sopravvivere. Questo “risparmio vegetativo” si è tradotto solo in parte in una minore produzione. Sicuramente la quantità di uva che abbiamo raccolto per ha è stata più bassa della media dei nostri vigneti, ma le piante, complice anche il risparmio delle forze nelle prime fasi del ciclo, hanno concentrato le energie fisiologiche a dare grappoli di qualità. Quello a cui abbiamo assistito, e che nello stile di Tenuta Santa Caterina abbiamo assecondato, è un comportamento diverso dei singoli appezzamenti rispetto alla media delle annate. Grazie all’osservazione costante dei vigneti, abbiamo regolato i nostri interventi di scacchiatura e di diradamento in funzione dello stato vegetativo delle piante. I vigneti esposti a Sud hanno ridotto molto la produzione, e le caratteristiche delle uve in termini di colore ed equilibrio non sono sempre risultate ottimali. Al contrario appezzamenti con esposizione anche solo leggermente rivolta a est e/o ad ovest hanno dato un prodotto più equilibrato. Le raccolte sono iniziate in netto anticipo rispetto alle annate precedenti, come era prevedibile vista l’accelerazione ed il conseguente anticipo delle singole fasi fenologiche. Le varietà bianche, sia Chardonnay che Sauvignon, ci hanno regalato sorprese gradite nei profumi e nell’equilibrio gustativo, complici anche le rese basse. La Barbera, al momento della raccolta, ha rivelato una bella rotondità gustativa, mostrando le potenzialità del nostro territorio nel produrre vini Barbera di grande equilibrio ed eleganza. Grignolino e Freisa, vitigni nobili piemontesi, hanno dimostrato la loro vocazionalità per il territorio che in quest’annata ha assicurato ad entrambe condizioni ottimali per la maturazione del loro importante patrimonio polifenolico. Infine il Nebbiolo, che ha chiuso le nostre raccolte, pur anticipando la maturazione dei grappoli ai primi giorni di ottobre, in vasca ha mostrato frutto ed equilibrio. Se dovessimo individuare un termine per definire la vendemmia 2022, la parola "sorprendente" potrebbe essere quella corretta.

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